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Notizie
Comunicato sul Monastero di San Giacomo di Veglia – Roma, 15 maggio 2025

Preso atto delle notizie che continuano a circolare a riguardo del Monastero delle Monache Cistercensi dei Santi Gervasio e Protasio di San Giacomo di Veglia (Vittotio Veneto), l’Ordine Cistercense ritiene opportuno comunicare quanto segue.

In seguito alla segnalazione di alcune criticità nella gestione del governo del Monastero e nelle relazioni comunitarie, nell’anno 2023 sono state effettuate due diverse visite straordinarie, condotte rispettivamente da una Abbadessa di un altro Ordine e dall’Abate generale dell’Ordine Cistercense coadiuvato da una co-visitatrice e da un co-visitatore. Si rimanda alla Istruzione Cor Orans, pubblicata nel 2018 dalla Congregazione per gli istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, e approvata da Papa Francesco, per quanto concerne il dovere di vigilanza sui Monasteri che si esprime anche attraverso le visite regolari, visite pastorali o altre visite paterne da parte della autorità competente.

Alla luce dei risultati di tali visite, il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, a cui, secondo la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium compete “promuovere, animare e regolare la prassi dei consigli evangelici, nel modo in cui viene vissuta nelle forme approvate di vita consacrata” (PE, 121), ha disposto il Commissariamento del Monastero. Accolte alcune rimostranze circa tale Commissariamento, dopo aver ascoltato le parti coinvolte, il Dicastero ha provveduto alla revoca del decreto di Commissariamento e alla indizione di una Visita Apostolica, allo scopo di permettere una migliore conoscenza della realtà dando spazio all’ascolto personale e comunitario, affidando a una Visitatrice e a un Co-Visitatore tale incarico con decreto del 21 marzo 2024. A conclusione della Visita Apostolica, riscontrato il permanere di alcune criticità nell’ambito dell’esercizio del governo del Monastero e nelle relazioni comunitarie, il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha ritenuto necessario provvedere al Commissariamento del Monastero stesso. Con decreto del 7 aprile 2025 ha quindi nominato una Monaca, Abbadessa di provata esperienza, come Commissaria Pontificia, coadiuvata da altre due consacrate quali Consigliere.

Il commissariamento non è una misura penale o disciplinare, ma vuole offrirsi come opportunità per affrontare problematiche che non riescono a trovare soluzione all’interno del Monastero. La Commissaria Pontificia assume a tutti gli effetti la potestà di governo del Monastero, nel rispetto del Diritto proprio e del Diritto Universale, e la gestione economica-amministrativa. Per consentire alla Commissaria Pontificia tale funzione, come normale prassi, si procede alla sostituzione della legale rappresentante. La Commissaria, qualora lo ritenga opportuno, può avvalersi di collaboratori scelti a sua discrezione, previo assenso del Dicastero. Ella informa periodicamente il Dicastero del suo operato.

Pare che alcune Monache non abbiano accettato il ruolo di vigilanza e accompagnamento che la Costituzione Apostolica Prædicate Evangelium attribuisce al Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Hanno quindi deciso autonomamente di lasciare il Monastero.

La Commissaria Pontifica sta attualmente svolgendo il suo incarico accompagnando le Monache che sono rimaste in Monastero, le quali hanno espresso la loro volontà di collaborare con la Commissaria e di accogliere le decisioni della Santa Sede. La Commissaria rimane del tutto disponibile ad incontrare anche le Monache che hanno lasciato il Monastero.

Si confida in una positiva evoluzione della vicenda, in spirito di dialogo e attraverso una comunicazione pacifica e costruttiva, secondo quanto Papa Leone XIV auspicava recentemente:

“La pace comincia da ognuno di noi: dal modo in cui guardiamo gli altri, ascoltiamo gli altri, parliamo degli altri; e, in questo senso, il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza: dobbiamo dire “no” alla guerra delle parole e delle immagini, dobbiamo respingere il paradigma della guerra. (…) Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra. Una comunicazione disarmata e disarmante ci permette di condividere uno sguardo diverso sul mondo e di agire in modo coerente con la nostra dignità umana”.
(Leone XIV, Discorso agli operatori della comunicazione, Vaticano, 12 maggio 2025)

Disponibile in formato pdf: IT PT